martedì 9 giugno 2015

Ravenna Antica i percorsi didattici della Fondazione

                                                               


BIMB'OPER - MI.MA 2015
PERCORSI

La Fondazione RavennAntica è impegnata da anni nella progettazione di laboratori e percorsi didattici.

I nostri laboratori sono volti a sviluppare nei bambini l’autonomia e il senso critico, lavorando sulla partecipazione attiva e la stimolazione continua della creatività. Per far questo proponiamo un modo diverso di vedere le cose, non solo attraverso lo sguardo, ma anche lasciando che siano il tatto e le sensazioni a parlare. Le attività proposte si caratterizzano, quindi, sempre per un approccio diretto e manipolativo, in linea coi principi della "didattica del fare".
Cerchiamo principalmente di stimolare la curiosità, utilizzando un linguaggio tecnico, ma allo stesso tempo comprensibile dai bambini, mediante l’uso continuo di esempi e rimandi al loro mondo. Usiamo l’arte, l'archeologia e l'etnografia come pretesto per leggere la realtà che ci circonda e vivere attivamente la storia personale e territoriale.
 Ogni laboratorio dura 1 ora e 30 minuti ed è adatto a bambini dai 5 ai 12 anni.
A ricordo dell’esperienza i partecipanti torneranno a casa con la loro creazione.

Percorso 1 Alla scoperta di Forlimpopoli
Museo archeologico, Rocca e laboratorio didattico. Visita guidata al Museo archeologico ospitato nelle suggestive sale della Rocca rinascimentale, un viaggio nel tempo attraverso le preziose testimonianze della storia e dell’archeologia locali, a seguire laboratorio ludico-archeologico sui giochi di epoca romana.
Orario: venerdì dalle 9,30 alle 12
Durata: h. 2,30

Su prenotazione (minimo 10 persone)



Percorso 2 Ravenna e il mosaico
TAMO e laboratorio di mosaico. Visita guidata a TAMO un magnifico Museo dedicato al mosaico antico e moderno e laboratorio didattico per scoprire questa affascinante tecnica e realizzare il proprio mosaico.
Orario: il martedì dalle 15.00 alle 17,30
Durata: h. 2,30

Su pren
otazione (minimo 10 persone)





venerdì 5 giugno 2015

Al Meni Rimini

Bimb'Oper offre la possibilità di visitare negli orari serali per chi soggiorna dal  19 al 21 giugno,  Al Meni a Rimini.
Un evento in collegamento con Expo: un modo per raccontare al mondo l'Emilia Romagna, i suoi prodotti e i suoi produttori, gli chef e le eccellenze. 
"Al Meni 2015 sarà l’evento principe di congiungimento fra Rimini e Milano che da voce a prodotti generati da un inimitabile DNA antropologico, non solo per noi ma per l'Italia intera”.


Sotto il tendone del circo (1500 mq) 12 grandi chef "regionali" (e ovviamente Massimo Botturatre stelle 100% emiliane) incontreranno 12 colleghi internazionali per tre giorni di degustazioni e showcooking: tra gli altri ci saranno Bartrand Grebaut e Simone Tondo da Parigi, Vladimir Muhin da Mosca, Kemal Demirasal da Istanbul. Ma non aspettatevi solo alta cucina. Verrà data la giusta importanza anche ai prodotti, grazie a un mercato del gusto allestito di fianco al tendone: 70 artigiani del gusto pronti a deliziarvi con formaggi, salumi, pesci dell'Adriatico e vino dell'Appennino. Molto carina l'iniziativa di Slow Food: un personal shopper che vi guidi in questo percorso di scoperta - e di spesa.

E visto che non si vive di solo cibo (per quanto buono) tenetevi un po' di tempo per esplorare Speciale Matrioska, con i suoi artigiani - stilisti, ceramisti, designer.

Gran finale domenica 21 giugno, con un déjeuner sur l'herbe nel bellissimo giardino liberty del Grand Hotel.

Dove Piazzale Fellini e altri luoghi, Rimini

nella valle del Savio tra il tartufo e la sfoglia : tour

 :
Il giovedì con partenza la mattina ci recheremo sulle colline della Valle del Savio, con Michele e  i suoi lagotti romagnoli andremo a cercare il tartufo : impareremo a conoscere il rapporto simbiotico che i cavatori instaurano con il cane,  oltre che le tecniche di ricerca del tartufo. 
Pranzo a base di tartufo presso l' agriturismo Mulino d' Ortano e, dopo pranzo  corso di cucina sulla sfoglia , 
  
 e,  infine  la merenda e la visita nella storica cantina vinicola Braschi .



Per prenotazioni   & informazioni:

bimboper@hotmail.com
cell. 329 5948879






giovedì 4 giugno 2015

Visita al Museo Archeologico di Forlimpopoli e al TAMO di Ravenna

M.A.F.  
Forlimpopoli per:
-visita guidata Museo e Camminamenti della Rocca e laboratorio sui  
giochi di epoca romana.
orario: venerdì dalle 9,30 alle 12
 
Ravenna oltre d una visita guidata a TAMO  proponiamo un  
laboratorio di realizzazione di un mosaico a Ravenna centro
 .
. Questo laboratorio è possibile farlo  
tutti i giorni solo nel pomeriggio dalle 14,30 in poi. 
Durata circa  1,30 ora min 10 persone
 
info
 bimboper@hotmail.com
329 5948879

Football Americano il 27 giugno con il campione Alberto Calbucci

Titans Romagna American football team,
 la nostra società' con lo scopo di far conoscere il football americano e la versione senza contatto per bimbi e ragazzi:  il Flag Football. 

   Faremo provare ai bambini e  ai ragazzi l'emozione del Football Americano.

Organizzeremo inoltre delle partite di Flg Football tra i giocatori dei Titans delle varie formazioni con l'inserimento di tutti quelli che vorranno provare a giocare


Sabato 27 giugno dal pomeriggio in avanti, con la preparazione del nostro stand interattivo sulla spiaggia libera del Canalino di Milano Marittima.


Sara' presente il Testimonial del festival,  il campione di Football Americano Alberto Calbucci
Ha giocato in America presso la University of Wisconsin Lacrosse e con la Nazionale italiana ai campionati europei del 1993, premiato migliore giocatore italiano e miglior Linebacker dei campionati europei


Attualmente ha ripreso a giocare e va alla grande nel

Romagna Titans di Forlì





Per chi vuole gia' prenotarsi 
bimboper@hotmail.com
329 5948879

La filosofia del gioco. Propositi: perchè, cosa e come vorremmo contribuire

Tra i tanti laboratori che offre il mercato Bimb'Oper ha scelto chi ha alla base prima di tutto una filosofia, una poetica, un progetto di vita ...

POETICA
Ci piace insegnare a partire dal gioco. Promuovere il passaggio dei saperi, degli ingegni antichi, lo albero di natale di cartone e stoffascambio di conoscenze tra le generazioni, i modi di essere, il messaggio etico dei maestri.
Stare inseriti nella catena pedagogica ed epistemologica della cultura ludica mondiale a partire dal proprio territorio, con la consapevolezza che l’uomo che non gioca è più povero, o molto avanzato nel percorso globale di pauperizzazione delle comunità locali.
In specifico, nella nostra società ricca e soggetta a disgregazione, promuovere, attraverso il gioco, la partecipazione e la cittadinanza attiva, due essenziali strumenti per arginare il continuo declino degli ambienti e delle opportunità di gioco.
Nel grigiore della città, e nello svuotamento della campagna, riportare il giocattolo come esperienza umana capace di arricchire lo spirito e connettere con le proprie radici.
Guardare oltre il giardino. Provare a costruire ponti attraverso l'incontro ed il confronto con culture ludiche diverse.
Promuovere la consapevolezza che un umile giocattolo, se costruito con le proprie mani, e con materiali naturali o reperibili nel proprio ambiente di vita, è qualcosa di più di un semplice balocco, ed è capace di parlare alla nostra anima e della relazione di cura con se stessi, gli altri ed il pianeta Terra.
L'associazione vuole essere un luogo di pensiero e di scambio tra le persone, con le altre realtà del territorio e non solo. Un laboratorio permanente in grado di progettare e accogliere le idee delle persone interessafotografare chei fotografate al progetto e desiderose di condividerne gli obiettivi.

GRAMMATICA
FINALITA'

Geniali da Piccoli si propone di promuovere la cultura ludica partecipata e attraverso di essa il gioco come momento di crescita dell’individuo e di coesione sociale, in un sano rapporto d'interdipendenza e scambio con il mondo.
OBIETTIVI GENERALI
A. Supportare l'articolo 31 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia attraverso forme che garantiscano l'accessibilità al giocare libero, gratuito e spontaneo, vario, auto-diretto ed auto-regolato, individuale e pro-sociale, vissuto con gioia, soddisfazione e senso del rischio ragionevole tra i partecipanti e con l'bambino e I-phoneambiente che circonda, senza barriere di genere, status, religione, età, provenienza culturale, abilità ed alter abilità, maturando inclusività.
B. Contribuire ad incrementare la coscienza pubblica rispetto all'importanza, al valore, alle forme del gioco, avendo - il giocare - un ruolo essenziale nella crescita, maturazione e sviluppo individuale e nel benessere ed evoluzione del genere umano.
C. Promuovere la partecipazione dell'infanzia ad elaborare la propria cultura ludica, attraverso forme che tendano il più possibile verso il protagonismo, amplificando la voce delle bambine e dei bambini rispetto al loro legittimo diritto al gioco.
D. Favorire il gioco all’aria aperta. Ampliando l'accesso agli spazi pubblici, strutturati e non; promuovendo una riflessione pubblica sulla vivibilità degli spazi pubblici per le famiglie; verificando il concetto che “la strada è di tutti”, soprattutto là dove matura la sensibilità verso la costruzione di città amiche dell'infanzia.

PROPOSTE CONCRETE


Parlare del gioco e soprattutto giocare:
organizzando e realizzando diversificati laboratori e progetti scolastici e non nel territorio locale, nazionale ed internazionalesmart phone giocattolo
creando occasioni pubbliche ed on-line di confronto teorico sul tema del gioco ed il giocare in relazione alla memoria ludica e al contemporaneo contesto socio culturale locale e globale
generando situazioni ludiche urbane e di coinvolgimento dei residenti e non residenti centrate sul giocare assieme, riscoprendo giochi tradizionali e non, un clima di relazione, ambienti da ri-abilitare al gioco spontaneo tra generazioni
contribuendo alla diffusione della conoscenza sul gioco ed il giocare attraverso il sito internet, una collana di pubblicazioni che valorizza la conoscenza condivisa, l'elaborazione di prodotti grafici quali poster e piccoli documenti, progetti di mostre itineranti
I punti in elenco costituiscono tuttora i mattoni di un lavoro in corso, e vogliono essere aperti ai suggerimenti, alle riflessioni di singoli operatori e comunità, alla collaborazione con chi si riconosce con gli scopi di questa impresa.
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i laboratori si svolgeranno dal 12 l 28 giugno
tutti i giorni
dalle 10-12 e dalle 16-18 previa iscrizione
bimboper@hotmail.com
329-5948879

martedì 2 giugno 2015

Attenzione al Click … !! - La sicurezza nel web-








PREMESSA

Lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno realizzato, dagli anni Novanta in poi, una potente ed intensa dinamica di mutamento culturale e psicologico, che sta disegnando scenari di tipo socio-relazionale del tutto inediti, i cui esiti non appaiono del tutto prevedibili. Nell’interrogarsi sulla natura e sugli effetti dei cambiamenti introdotti dalle tecnologie nell’era digitale è indispensabile considerare che esse investono contemporaneamente gli stili di vita e di consumo, ma anche la sfera senso-percettiva, i modelli cognitivi e l’apprendimento, così come l’assetto emotivo-affettivo. In effetti oggi stiamo assistendo, sulla spinta delle incessanti innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie, a una riconfigurazione non solo del modo di vivere e delle abitudini del quotidiano, ma anche del modo di pensare, del gusto e della sensibilità, della percezione del tempo e dello spazio, del rapporto con la realtà, con l’altro da sé e con la propria identità.

I bambini e gli adolescenti oggigiorno, appaiono sempre più intimamente correlati ai dispositivi tecnologici che essi usano e sembrano possedere un’inclinazione e una predisposizione straordinaria all’interazione con le tecnologie. Ciò è facilmente rilevabile, ad esempio, quando assistiamo al modo così “confidenziale” con cui un bimbo di 2-3 anni manipola un telefonino o armeggia efficacemente con la tastiera di un computer.
I bimbi, dunque, imparano a orientarsi in mondo tecnologico e digitalizzato che, per loro, è ovviamente l’unico mondo di cui hanno fatto esperienza, laddove l’adulto invece ha la necessità cognitiva di disimparare schemi comportamentali dell’era predigitale e re-imparare il rapporto con un nuovo universo che richiede maggiore flessibilità, rapidità, coordinazione oculo-motoria, destrezza manuale, acquisizione di schemi procedurali tipici del funzionamento delle tecnologie evolute. Per tali ragioni, non va trascurato il fatto che oggi bambini e adolescenti entrano di slancio in un mondo a elevatissimo gradiente tecnologico senza che la generazione precedente abbia avuto il tempo di acquisire, elaborare, metabolizzare tutta la portata del cambiamento tecnologico. La mediazione pedagogica e culturale esercitata dagli adulti risulta perciò carente e il rapporto con i dispositivi tecnologici e con tutto l’universo tecno-mediatico, insieme con i modelli e i valori (o disvalori) che questo veicola, appare il risultato di un contatto privato e privilegiato del ragazzo con la tecnologia.
I nuovi media, soprattutto se riferiti all’uso che ne fanno i giovani, sono spesso associati al problema della sicurezza. Se da un lato essi offrono ampie opportunità di comunicazione, scambio ed apprendimento, rappresentano anche una realtà complessa ed apparentemente priva di regole, nella quale trovano spazio contenuti e comportamenti potenzialmente dannosi per lo sviluppo dei più piccoli.

RIFERIMENTI TEORICI E MODELLI INTERPRETATIVI

I ragazzi e le ragazze, pur essendo spesso tecnicamente competenti, tendono a non cogliere le implicazioni dei loro comportamenti nel web. Le ricerche sull’argomento affermano che tale fenomeno è tanto maggiore quanto è più forte il coinvolgimento emotivo nell’utilizzo dei nuovi media. È questo spesso il terreno fertile tramite cui certi rischi possono diventare concreti. Tra i principali, sia di carattere comportamentale che di matrice tecnica, ricordiamo:
  • possibile esposizione a contenuti violenti e non adatti alla loro età;
  • possibili contatti con adulti che vogliono conoscere e avvicinare bambini/e o ragazzi/e (adescamento);
  • videogiochi diseducativi;
  • pubblicità ingannevoli;
  • scorrette informazioni su ricerche scolastiche, diete, ecc.;
  • download di musica o film coperti da diritti d’autore;
  • virus informatici in grado di infettare computer e cellulari;
  • rischio di molestie o maltrattamenti da coetanei (cyber-bullismo);
  • uso eccessivo di Internet/cellulare (dipendenza).
A nostro avviso, il problema della “sicurezza”, associato all’utilizzo dei nuovi media da parte dei giovani, non è riconducibile esclusivamente all’esistenza in sé di alcuni rischi, più o meno gravi e insidiosi, ma anche alla possibilità che l’utilizzo di tali strumenti tecnologici, nell’economia della giornata di bambini e adolescenti, cominci a prevalere a scapito di spazi di aggregazione concreti, di attività sociali, ricreative, sportive. Quando, soprattutto, i ragazzi cominciano a soddisfare attraverso questi strumenti, bisogni profondi che dovrebbero trovare risposta nella vita reale quando cioè ne fanno un utilizzo sostitutivo anziché integrativo. In tal caso, il ruolo dei nuovi media diventa eccessivo sia quantitativamente che qualitativamente, in quanto per crescere è necessario sviluppare relazioni significative con persone in carne ed ossa, cui legarsi affettivamente, e apprendere e sperimentarsi concretamente all’interno di contesti sociali reali.
Il miglior modo per intervenire sul comportamento dei giovani nell’utilizzo dei media, in un’ottica di prevenzione ad ampio raggio, richiede la necessità di muoversi su una dimensione educativa che tenga conto dei loro bisogni affettivi, sociali, di riferimento, di conoscenza, ecc. e dei loro diritti, primo fra tutti quello alla partecipazione ai sistemi di convivenza cui appartengono.
È importante, a questo riguardo, considerare il rapporto che i giovani vivono con tali strumenti. Ne emerge un aspetto interessante, da una parte, il problema della sicurezza in rete è percepito ma tendenzialmente sottovalutato, dall’altra, è forte l’affettività messa in gioco, elemento comunque fisiologico quando si entra nel campo dei sistemi di relazione. L’aspetto emotivo rappresenta un’area particolarmente sensibile e sollecitata nei minori che utilizzano i nuovi media. Ecco il motivo per cui, in un’ottica di prevenzione, è importante intervenire sul rapporto che bambini e adolescenti hanno con tali strumenti, ed allo stesso tempo, appare opportuno che gli adulti di riferimento aiutino i ragazzi a prendere coscienza delle emozioni che entrano in gioco nella dimensione digitale e li aiutino a gestirle.
In altre parole, le modalità di utilizzo di Internet e dei cellulari possono dipendere da bisogni e da elementi di natura diversa: dai bisogni che ne determinano l’utilizzo (bisogni di socialità, di comunicazione, di conoscenza, ecc.), dalle capacità tecniche dei ragazzi e dalle funzionalità dello strumento, dai principi e dai valori morali che orientano il proprio comportamento, non solamente nella sfera comunicativa. Per esempio, la capacità di trattare i propri dati personali con riservatezza e quindi essere in grado di discernere quando è il caso di lasciarli o meno, può dipendere: da uno o più elementi di tipo tecnico (ad esempio, dalla conoscenza dei procedimenti attraverso i quali è possibile comunicare oppure omettere i dati; o dalla consapevolezza di cosa prevede o meno la legge a riguardo); dalla sensibilità e dal valore attribuito al rispetto verso l’intimità propria e altrui (tale aspetto etico-morale può entrare in gioco quando si mandano in giro dati, informazioni o immagini riguardanti altre persone); ma anche da elementi di tipo affettivo, ossia dalla capacità di gestire l’emozione che in quel momento accompagna la decisione (ad esempio, se il giovane è coinvolto emotivamente in una chat, può facilmente “scordarsi” della raccomandazione sulla tutela della propria privacy e decidere, al contrario, di rivelare la propria identità e rendersi disponibile per un incontro).
Utilizzare uno strumento in modo sicuro e consapevole significa in primo luogo conoscerlo tecnicamente, cioè avere dimestichezza con tutte le sue potenzialità e “implicazioni”. Ma questo elemento da solo non basta: se Internet e cellulari possono essere considerati qualcosa di più che semplici strumenti, in quanto sono in grado di collocarci all’interno di un sistema di relazioni, di una “piazza”, il loro utilizzo responsabile implica la capacità di gestire con un certo grado di lucidità i rapporti che si sviluppano in tale ambiente, giungendo a riconoscere e gestire le proprie emozioni. Essere consapevoli, ad esempio, di subire il fascino di un incontro in rete, o di sentirsi offesi per il comportamento online di qualche amico, o del turbamento prodotto dalla visione di certe immagini, o del tipo di influenza che possono produrre determinate informazioni.

DESTINATARI
L’intervento è pensato per gli alunni della scuola primaria (8-10 anni) e secondaria di primo grado (11-13 anni).

OBIETTIVI

Oltre alla necessità di aiutare i bambini e gli adolescenti nella strutturazione di un pensiero critico per un uso consapevole dei nuovi media il progetto si fonda anche sul concetto di responsabilità.
Non basta più infatti educare uno spettatore che sia attento e critico nell’uso delle tecnologie, ma occorre educare un soggetto che sia responsabile, sia quando naviga contenuti che quando ne produce di propri. Quanto detto implica uno slittamento dalla centralità dei media a quella della cittadinanza. I comportamenti relativi ai media oggi non riguardano più solo il momento del consumo, ma costellano la nostra vita individuale e sociale. La Rete e il telefonino sono migrati nelle nostre vite, le costituiscono dall’interno, sono parte del nostro essere cittadini.

 

OBIETTIVI SPECIFICI

Al termine del progetto si auspica che il giovane possa essere considerato un utente dei nuovi media, sicuro e responsabile, cioè che:

• sia in grado di utilizzare lo strumento da un punto di vista tecnico;

• riesca a riconoscere e sappia gestire le emozioni che possono emergere utilizzando tali strumenti;

• sia in grado di assumersi la responsabilità finale delle proprie decisioni;

• sia consapevole del rispetto che deve a se stesso e agli altri;

• sia cosciente e partecipe dei propri diritti.

 

IL METODO D’INTERVENTO

Il progetto si colloca nell’ambito della “Media Education” e si fonda sull’approccio metodologico della Pedagogia dei Diritti. Essa consiste in un approccio centrato sul riconoscimento del giovane come titolare di diritti (right holder) e sulla possibilità che egli stesso possa, attraverso le attività proposte, conoscere ed esercitare i propri diritti. L’approccio pedagogico centrato sui diritti si fonda sulla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) approvata dalle Nazioni Unite nel 1989 e conosciuta in Italia anche come Convezione sui Diritti del Fanciullo. Non si tratta ovviamente di un paradigma pedagogico codificato ma di una dimensione educativa e formativa in cui i diritti umani, e nel nostro caso i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, rappresentano la cornice pedagogica di riferimento.
Il metodo di intervento viene focalizzato sulle dinamiche che possono favorire un comportamento responsabile dell’utilizzo di Internet e dei cellulari da parte di bambini e adolescenti. In tal senso, rispetto alle dinamiche complessive che regolano l’utilizzo di tali strumenti, le attività si concentrano su tre aspetti specifici: il livello tecnologico, il livello affettivo/relazionale, il livello civico.
  • Livello tecnico: attraverso un processo di alfabetizzazione reciproca, i ragazzi familiarizzano con le funzionalità degli strumenti e le loro implicazioni.
  • Livello affettivo: l’obiettivo è quello di stimolare una riflessione sul ruolo che i Nuovi Media svolgono nella vita dei ragazzi, cercando di evidenziare e approfondire quei bisogni interiori (di comunicazione, di socialità, di riferimento adulto, ecc.) a cui tali media rispondono.
  • Livello civico: attraverso una riflessione sul comportamento proprio e altrui, i ragazzi trovano la strada affinché sia possibile tradurre i propri bisogni in diritti e riconoscere che essi devono essere soddisfatti e rispettati all’interno di un sistema di convivenza basato su regole di comportamento condivise.
In riferimento alle dinamiche motivazionali appena descritte, il percorso educativo proposto si snoda lungo una direttrice ideale, nel corso della quale, attraverso un’assunzione progressiva di responsabilità, il giovane giunge ad assumere una nuova e specifica “Cittadinanza Digitale”.
In tale percorso, i ragazzi verranno accompagnati nell’esplorazione delle emozioni che entrano in gioco nell’uso e nella relazione con i Nuovi Media, affinché sviluppino consapevolezza e responsabilità verso i propri comportamenti online, esercitino i loro diritti anche nel mondo digitale e vivano a pieno titolo una Cittadinanza Digitale attiva e partecipata.
Il progetto, si avvale di tecniche didattiche che privilegiano la partecipazione attiva dei ragazzi nel processo di formazione. L’obiettivo dell’intervento non è tanto centrato sul veicolare nozioni e conoscenze, ma mira a facilitare una riflessione condivisa sul proprio comportamento ed a creare nuova conoscenza a partire dalla propria esperienza.
I principali strumenti di lavoro, particolarmente utili per favorire la partecipazione degli allievi e l’attivazione delle dinamiche che a noi interessa osservare, sono il Brainstorming, il feedback, il focus group, giochi di ruolo, simulazioni e mappe concettuali.
Il progetto si articolerà in quattro fasi, denominate azioni.

 

Azione 1: mi emoziono

Le attività di quest’area hanno l’obiettivo di attivare emotivamente gli studenti e far leva sulla percezione e rappresentazione che essi hanno dei nuovi media, in particolare Internet e cellulari. L’obiettivo è quello di fare emergere e condividere che tipo di motivazioni e bisogni (di socialità, di conoscenza, di comunicazione, di riferimento adulto, ecc.) si celano dietro l’utilizzo di questi strumenti, evidenziando quali condizioni favoriscono o ostacolano un comportamento responsabile e sicuro.  Tali attività si prestano particolarmente per sondare se, e in che misura, bambini e adolescenti percepiscono il problema della sicurezza e se ritengono opportuno ricevere, in tal senso, un’educazione adeguata.

Azione 2: acquisisco informazioni

In questa sezione sono contenute tutte le attività che ampliano la conoscenza dei ragazzi e sui contenuti, sulle funzionalità, sui rischi e sulle opportunità offerte dai nuovi media. Sono attività che consentono di condividere nozioni e riflettere operativamente sui comportamenti consigliati per utilizzare in modo responsabile e sicuro gli strumenti tecnologici.


Azione 3: rifletto sui miei diritti
Tali attività aumentano la comprensione dei diritti online dei ragazzi e li aiutano a tradurre i propri bisogni - di socialità, di affetto, di conoscenza, ecc.  - in diritti che li tutelino. Permettono, inoltre, di identificare quelli che già esistono, per esempio quelli sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza, e quelli che invece andrebbero inseriti. È inoltre un utile esercizio per riflettere in generale sul rapporto tra i right holder (i ragazzi stessi, in quanto titolari di diritto) e i duty bearer (le figure atte a tutelare e promuovere tali diritti, gli adulti e le istituzioni più in generale).

Azione 4: valuto il mio percorso
In questa sezione sono contenute attività che stimolano la restituzione e la valutazione da parte dei ragazzi e delle ragazze sia in termini di partecipazione emotiva del percorso svolto che di apprendimento.

TEMPI, RISORSE

Tenendo in considerazione il metodo di intervento, si richiede una partecipazione massima di 12 bambini per gruppo.

I tempi  possono essere comunque concordati con la committenza.

Tempi

Il programma viene sviluppato in 6 incontri della durata di due ore ciascuno, con una pausa di 15 minuti tra un’ora e l’altra.

Risorse


Uno psicologo